Ottobre è tempo di soste per i vari campionati di calcio. Incombono le qualificazioni ai mondiali del 2018 in Russia e la serie A lascia spazio alla gara difficile e storica tra gli azzurri e la Spagna. Giovedì 6 ottobre, allo Juventus Stadium di Torino andrà in scena la 36ª sfida tra le due nazionali, la settima negli ultimi quattro anni, amichevoli comprese. Un lungo ciclo iniziato nel 1920 durante le Olimpiadi che può vantare alcune sfide epiche e, in genere parecchi, gol (Entrambe le squadre a segno e Over2.5 dato a 3.05, migliore quota PaddyPower). Il bilancio è quasi di assoluta parità, con 11 vittorie per gli azzurri, 10 per le Furie Rosse e 14 pareggi.
Il 9 luglio 1994 si apre ufficialmente l’era moderna di questo classico del calcio mondiale. Siamo in Massachusetts, a Foxborough: è un torneo differente, giocato in una nazione che, per tradizione, non è avvezza al “soccer”. L’Italia è allenata da Arrigo Sacchi, reduce da un ritorno al Milan poco fortunato e parecchio criticato per le scelte azzardate in fatto di formazione, come l’utilizzo di Roberto Baggio. Usato col contagocce, il talento bresciano mette a segno la rete del decisivo 2-1 al minuto 88, dopo che Tassotti aveva rotto il naso a Luis Enrique. Da Barcellona a A Coruña, non c’è spagnolo che non ricordi l’attuale tecnico blaugrana con la maglia sporca di sangue. Il resto è storia, finale persa ai rigori contro il Brasile compresa. Il destino poi vorrà che l’addio alla nazionale del Divin Codino coincida proprio con una sfida amichevole contro gli spagnoli esattamente 10 anni dopo, il 28 aprile del 2004.
Quattro anni dopo, ecco una di quelle partite che l’ingiustizia del dio del calcio ha messo da parte. Siamo ai quarti di finale dell’Europeo, e in panchina c’è Roberto Donadoni. L’Italia gioca bene contro la squadra, in quel momento, più forte del mondo. Tiene duro fino ad arrivare ai rigori che, nel 90% dei casi, per i colori azzurri sono stati fatali. E difatti lo saranno anche questa volta: la squadra dell’ex ala milanista perde per 4-2, decisivi gli errori di De Rossi e Di Natale.
Ma sarà il 2012 l’anno che consacra questo scontro tra gli azzurri e la “Roja”. Iniziano gli Europei in Ucraina e al pronti-via gli azzurri capitano del girone delle Furie Rosse, giocando alla grande la prima gara ufficiale del torneo. In gol Di Natale e Fabregras, finisce 1-1, e Prandelli dorme sogni tranquilli. Così tranquilli che Balotelli e compagni lo trascinano direttamente in finale, dopo aver battuto senza possibilità d’appello anche la corazzata tedesca. Ma sarà una disfatta: un 4-0 in finale che per Iniesta e il resto degli spagnoli sembrava cosa di tutti i giorni. Sfortunata l’Italia ad arrivare a giocarsi il titolo continentale contro il collettivo migliore degli ultimi anni.
Ora la Spagna fa ancora paura, fa sempre paura (Diego Costa Primo Marcatore dato a 5.50, migliore quota GazzaBet). L’addio di mostri sacri come Casillas (167 presenze per lui con la Nazionale, un record), ha sancito il ricambio generazionale di cui c’era bisogno, ma il nuovo tecnico Julen Lopetegui puù fare affidamento su un vivaio di talenti (Thiago, Vitolo, Carvajal, ecc.) che non ha eguali in Europa. Resta da vedere se Mister Ventura avrà le idee chiare per fermare l’armata iberica e dare agli azzurri la possibilità di una mini-fuga (Rimborso in Caso di Parità Italia dato a 2.10, migliore quota PaddyPower).
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