Il ko in terra svedese complica maledettamente la missione degli Azzurri, che sperano nella carica di San Siro per ribaltare il risultato è staccare il pass per Russia 2018. L'Italia vista all'opera lo scorso venerdì non ha certamente lasciato negli occhi un bel ricordo: una squadra terribilmente impacciata e in affanno di fronte la superiore fisicità degli avversari, che l'hanno forse buttata troppo sull'agonismo, ma in modo comunque lecito. Ancora una volta, l'ennesima, delude Verratti, incapace di fare la differenza e capace invece di beccarsi un inutile cartellino giallo che lo costringerà a saltare la gara di ritorno. Male anche De Rossi, troppo lento e imbolsito per reggere i ritmi forsennati dei fisicati svedesi. Attacco non pervenuto con Belotti in pessima forma e Immobile non pervenuto, chissà se Ventura di sarà pentito di non aver schierato dall'inizio Insigne, che avrebbe senz'altro garantito maggior imprevedibilità e fantasia là davanti. Urgono cambiamenti in vista della decisiva sfida e sembra averlo compreso pure il cittì, che medita la conferma del 5-3-2, con l'inserimento pero’ di interpreti diversi a cominciare da Gabbiadini nell'undici titolare e magari anche di Jorginho in mezzo al campo. Certo è che servirà ben altra prestazione per conquistarsi il Mondiale, bisognerà tirare fuori gli attributi è quella grinta che è mancata all'andata, bisognerà lottare su ogni pallone e fino all'ultimo istante, bisognerà soprattutto esprimere un gioco più fluido e coraggioso e non limitarsi ad attendere l'avversario per poi colpirlo in contropiede. Per una volta, il catenaccio, lasciamolo da parte e dimostriamo la nostra migliore qualità.
Fulvio Collovati