La Juve vince col minimo sforzo, Inter e Milan non si fanno male!
Massimo risultato con il minimo sforzo per la Juventus, che offre un'ulteriore prova, l'ennesima, della propria indiscutibile superiorità sulle inseguitrici, piegando 3-0 il Pescara allo Stadium senza Buffon, Barzagli, Chiellini, Benatia, Dani Alves, Marchisio, Pjanic e i lungo degenti Dybala e Pjaca. Quale squadra, in Italia, può permettersi il lusso di rinunciare a 8 titolari su undici e vincere ugualmente? Solo la Juve, che trova in Mario Mandzukic il risolutore quando Higuain ha le polveri bagnate e in Cuadrado il jolly che spariglia le carte a partita in corso! Impressionante la continuità dei bianconeri, capaci di vincere fin qui 11 gare su 13 disputate, seminando le avversarie come birilli e suonando il de profundis a un campionato che pare morto e sepolto già a Novembre.
Complice il crollo della Roma a Bergamo, sul campo della squadra più in forma del momento, l'Atalanta del Gasp, demiurgo di un autentico miracolo sportivo. Il successo orobico sui giallorossi è merito di un'orchestra che suona a memoria e senza incertezze lo spartito del maestro Gasperini, a cui il nerazzurro dell'Atalanta dona assai di più di quello dell'Inter. Chi si diceva convinto che la Dea rappresentasse il più classico dei fuochi di paglia, evidentemente si sbagliava, lo dicono i numeri e i numeri non mentono mai! La Roma, dal canto suo, "nella lotta si smarrisce", Spalletti dixit e vede la Juve allontanarsi a gran velocità, distante 7 punti: Salah delude, El Shaarawy non incide, Dzeko s'è inceppato, ci fosse stato Totti forse...Torna a sorridere, timidamente, il Napoli, ancora convalescente, ma in netta ripresa rispetto alle ultime preoccupanti uscite, con un Insigne ritrovato, autore di una doppietta che scaccia, almeno momentaneamente, bellicosi propositi d'addio.
Capitolo a parte per il Derby della Madunina, attesissimo da entrambe le parti e terminato in pareggio, con i due litiganti che fanno godere i terzi, spettatori interessati. La mano di Pioli già si vede, l'Inter è un cantiere ancora aperto, come è logico che sia, ma è più ordinata rispetto a quella di De Boer, più compatta e soprattutto più solida dietro, almeno fino all'uscita di Medel, schierato finalmente nel ruolo in cui io l'ho sempre visto meglio, quello di difensore centrale. L'infortunio del pitbull cileno toglie sicurezza al reparto arretrato nerazzurro e il Milan ne approfitta con Suso, che sguaina il suo sinistro affilato come la lama di una Katana e affetta l'incolpevole Handanovic come un salame. La reazione dell'Inter porta al pari di Candreva ed è questa una delle principali differenze tra l'Inter che fu e quella di oggi: con De Boer, una volta sotto, si finiva quasi sempre per soccombere, con Pioli invece la squadra è rimasta in partita fino all'ultimo e proprio all'ultimo Ivan Perisic ha trovato il gol del definitivo 2-2 con un tocco sottomisura sugli sviluppi di un corner dalla destra. Venendo al Milan, l'ottimo lavoro di Montella è sotto gli occhi di tutti, Berlusconi compreso, in tribuna per quello che rischia di essere il suo ultimo derby da presidente. Un plauso anche al lavoro di Galliani, accusato da più parti d'essersi di colpo "rimbambito" e invece ancora abilissimo a scovare talenti come Suso senza scucire un euro. L'ex Liverpool griffa il derby con una doppietta da sogno, che non basta tuttavia a garantire la vittoria al Diavolo, beffato in extremis, quando i 3 punti parevano ormai in cassaforte. Il Milan ha giocato di rimessa, aspettando l'Inter per poi ripartire in contropiede e lo ha fatto bene, anche se rimane il rammarico per un successo sfumato nel recupero che avrebbe consentito di scavalcare la Roma, adesso a pari punti.
Fulvio Collovati
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Massimo risultato con il minimo sforzo per la Juventus, che offre un'ulteriore prova, l'ennesima, della propria indiscutibile superiorità sulle inseguitrici, piegando 3-0 il Pescara allo Stadium senza Buffon, Barzagli, Chiellini, Benatia, Dani Alves, Marchisio, Pjanic e i lungo degenti Dybala e Pjaca. Quale squadra, in Italia, può permettersi il lusso di rinunciare a 8 titolari su undici e vincere ugualmente? Solo la Juve, che trova in Mario Mandzukic il risolutore quando Higuain ha le polveri bagnate e in Cuadrado il jolly che spariglia le carte a partita in corso! Impressionante la continuità dei bianconeri, capaci di vincere fin qui 11 gare su 13 disputate, seminando le avversarie come birilli e suonando il de profundis a un campionato che pare morto e sepolto già a Novembre.
Complice il crollo della Roma a Bergamo, sul campo della squadra più in forma del momento, l'Atalanta del Gasp, demiurgo di un autentico miracolo sportivo. Il successo orobico sui giallorossi è merito di un'orchestra che suona a memoria e senza incertezze lo spartito del maestro Gasperini, a cui il nerazzurro dell'Atalanta dona assai di più di quello dell'Inter. Chi si diceva convinto che la Dea rappresentasse il più classico dei fuochi di paglia, evidentemente si sbagliava, lo dicono i numeri e i numeri non mentono mai! La Roma, dal canto suo, "nella lotta si smarrisce", Spalletti dixit e vede la Juve allontanarsi a gran velocità, distante 7 punti: Salah delude, El Shaarawy non incide, Dzeko s'è inceppato, ci fosse stato Totti forse...Torna a sorridere, timidamente, il Napoli, ancora convalescente, ma in netta ripresa rispetto alle ultime preoccupanti uscite, con un Insigne ritrovato, autore di una doppietta che scaccia, almeno momentaneamente, bellicosi propositi d'addio.
Capitolo a parte per il Derby della Madunina, attesissimo da entrambe le parti e terminato in pareggio, con i due litiganti che fanno godere i terzi, spettatori interessati. La mano di Pioli già si vede, l'Inter è un cantiere ancora aperto, come è logico che sia, ma è più ordinata rispetto a quella di De Boer, più compatta e soprattutto più solida dietro, almeno fino all'uscita di Medel, schierato finalmente nel ruolo in cui io l'ho sempre visto meglio, quello di difensore centrale. L'infortunio del pitbull cileno toglie sicurezza al reparto arretrato nerazzurro e il Milan ne approfitta con Suso, che sguaina il suo sinistro affilato come la lama di una Katana e affetta l'incolpevole Handanovic come un salame. La reazione dell'Inter porta al pari di Candreva ed è questa una delle principali differenze tra l'Inter che fu e quella di oggi: con De Boer, una volta sotto, si finiva quasi sempre per soccombere, con Pioli invece la squadra è rimasta in partita fino all'ultimo e proprio all'ultimo Ivan Perisic ha trovato il gol del definitivo 2-2 con un tocco sottomisura sugli sviluppi di un corner dalla destra. Venendo al Milan, l'ottimo lavoro di Montella è sotto gli occhi di tutti, Berlusconi compreso, in tribuna per quello che rischia di essere il suo ultimo derby da presidente. Un plauso anche al lavoro di Galliani, accusato da più parti d'essersi di colpo "rimbambito" e invece ancora abilissimo a scovare talenti come Suso senza scucire un euro. L'ex Liverpool griffa il derby con una doppietta da sogno, che non basta tuttavia a garantire la vittoria al Diavolo, beffato in extremis, quando i 3 punti parevano ormai in cassaforte. Il Milan ha giocato di rimessa, aspettando l'Inter per poi ripartire in contropiede e lo ha fatto bene, anche se rimane il rammarico per un successo sfumato nel recupero che avrebbe consentito di scavalcare la Roma, adesso a pari punti.
Fulvio Collovati
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