Al via il Sei Nazioni di questo 2017, che partirà ufficialmente sabato 4 febbraio e si concluderà il prossimo 18 marzo. La storia stessa del Sei Nazioni è meritevole di menzione. Nasce nel 1883 con il nome di “House Championship”, torneo che coinvolgeva i Paesi delle isole britanniche, e dunque Inghilterra, Scozia, Irlanda e Galles. Quattro squadre che divennero 5 dal 1910 al ’31 e dal ’47 al ’99 per via dell’entrata in lista di un nazione vicina come la Francia. Dal 2000 anche l’Italia fa parte dei giochi, la sesta “sorella”.
La classifica dei successi dal lontano 1883 vede il Galles al primo posto, con 37 edizioni vinte, una in più dell’Inghilterra, che ne ha fatte sue 36. In sedici anni di partecipazione, la nazionale azzurra non ha mai vinto il Sei Nazioni, mentre la Scozia non trionfa da quando la formula è passata a sei partecipanti (Six Nations 2017 - Esito Finale Scotland dato a 28.00, migliore quota PaddyPower).
Da 16 anni questo periodo, che coincide con febbraio e marzo, è sempre fondamentale per capire le evoluzioni, i progressi e i cambiamenti del rugby italiano. Sempre un passo indietro per ovvie ragioni di presenza sul territorio, questo sport è molto diverso dai più usuali che conosciamo. Il rugby fonda le sue basi sulla costanza e la pazienza; si vince per merito, e mai per circostanze fortunose; si cresce partita dopo partita, e i risultati si vedono alla fine del percorso. Ed è qui che scatta la curiosità, la spinta emotiva e di entusiasmo di uno dei tornei più prestigiosi al mondo, che aiutano il “proliferare” di appassionati che si affacciano a una disciplina ancora giovane nella penisola italiana.
Per i ragazzi del nuovo allenatore, l’irlandese Conor O’Shea, sarà un’avventura, consapevoli di non essere la squadra dello scorso anno, quella che arrivò alla manifestazione poco lucida atleticamente, con parecchi infortunati, esordienti e giocatori a fine carriera (Six Nations 2017 - Italia che finisce al quinto posto data a 6.50, migliore quota PaddyPower). Inoltre la guida tecnica, Jaques Brunel, era già sicuro di lasciare l’incarico qualche mese dopo.
O’Shea basa il suo lavoro su diverse sperimentazioni, di ruolo prima di tutto, e si circonda di gente esperta come Sergio Parisse, Tommaso Ghiraldini e Lorenzo Cittadini. Ritorna in squadra anche Simone Favaro, tra i rugbisti più forti nel circuito italiano. Era rimasto fuori per alcuni problemi di natura fisica. La lacuna principale di questa nazionale è la mancanza di una panchina ampia, in modo da arginare le problematiche provocate dell’alto tasso di infortuni (Six Nations 2017 - Punteggio Piu' Alto Italy v Ireland dato a 5.00, migliore quota 888Sport). Non è un caso, infatti, che i Sei Nazioni migliori disputati dagli azzurri sono stati quelli con la squadra al completo.
Quest’anno, secondo gli addetti ai lavori, il cammino potrebbe essere più favorevole, grazie anche alle gare da giocare in casa. La squadra più temibile è senza dubbio quella inglese, che arriva da 14 vittorie consecutive, in pratica non ha mai perso nel 2016 (Six Nations 2017 - Accoppiata Vincente - 1'- 2' Inghilterra/Irlanda data a 3.60, migliore quota PaddyPower). Alla portata sembra il Galles, che non è più la corazzata di qualche tempo fa, e la Francia, entrambe da affrontare all’Olimpico di Roma. Quasi impossibile un successo contro questa Irlanda (Six Nations 2017 - Top Tryscorer Simon Zebo dato a 15.00, migliore quota bet365).
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