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  4. La Rubrica Del Martedi, Iniziamo Con La Top 11 Dei Bidoni Dell’Inter 24/03/20

La rubrica del martedi, iniziamo con la Top 11 dei bidoni in maglia Inter

La casacca nerazzurra l’hanno vestita alcuni tra i piú forti giocatori al mondo, ma quali sono stati i piú grandi bidoni che per ambientamento o per limitate qualitá tecniche hanno fallito la loro esperienza sotto la Madonnina.
| 4 minutes di lettura
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  • PORTIERE: Hector Fabian Carini

Il portiere uruguaiano arriva all’ Inter nell’estate del 2004 con uno degli scambi piú assurdi e incomprensibili nella storia del calcio italiano. Viene scambiato con la Juve, dove al suo posto in casacca bianconera arriva Fabio Cannavaro, che da lí a 2 anni si sarebbe laureato campione del mondo e subito dopo il primo difensore al mondo a vincere il Pallone d’oro.

Che dire? Un plauso alla dirigenza nerazzurra

  • DIFESA
  • Vratislav Greško

 I tifosi nerazzurri lo associeranno soprattutto a una data: 5 Maggio 2002, il piú

grande harakiri calcistico della storia nerazzurra. Quel giorno doveva essere una festa per tutto il popolo nerazzurro dopo anni di sofferenze calcistiche e delusioni ma non avevano fatto i conti con il laterale ceco che con un retropassaggio ai limiti della legalitá a Toldo permette il clamoroso pareggio di Poborsky della Lazio che poi vincerá la partita e consegnerá difatti lo scudetto alla Juventus.

Attenzione se sei tifoso interista, le immagini che seguono potrebbero urtare la tua sensibilitá...

  • Sorondo - Vivas

Continuiamo con una coppia di centrali sudamericani indimenticabili. Il primo, nativo di Montevideo, arriva a Milano nell’estate del 2003; 11 presenze, tante dormite difensive e una marea di panchine; lascia Milano subito l’anno successive per andare in prestito in Belgio allo Standard Liegi. Il secondo, centrale argentino, arriva invece nel 2001 direttamente dall’ Arsenal; pochissime presenze in 2 anni, uno scudetto sfiorato all’ultima giornata e il ritorno in Argentina nel 2003.

  • Alvaro Pereira

Un altro uruguaiano nella top 11 interista e siamo giá a 3 su 5; Alvaro Pereira arriva nel gennaio 2012 in nerazzurro con in realtá un interessante curriculum e delle ottime stagioni in terra portoghese con il Porto. Non lascia un gran segno comunque a Milano, con tanti cross sbagliati, un solo goal e feeling con i tifosi mai sbocciato; altro che nuovo Maicon.

  • CENTROCAMPO
  • Vampeta

Partiamo subito con un uno dei top della storia dei bidoni nerazzurri, un pauroso crack come lo definí la Gazzetta dello Sport. Arriva a Milano con l’arrivo del nuovo millennio e grazie all’amicizia con Ronaldo l’Inter e’ disposta a pagare ben 30 miliardi di lire per accaparrarsi le prestazioni del giovane brasiliano. Per lui un esordio con goal alla Lazio in supercoppa, tante aspettative e nient’altro. Lippi viene licenziato alla prima, arriva Tardelli che lo fa accomodare in panchina ogni domenica, va via a gennaio in uno scambio col PSG.

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  • Kuzmanovic

Nel gennaio 2013 arriva a Milano dallo Stoccarda Kuzmanovic, centrocampista serbo. Non il miglior period storico per i nerazzurri e  la situazione peggiora con l’arrivo del serbo; nessuna capacitá ad impostare il gioco e poco spirito di sacrificio ma nonostante ció dura all’Inter per quasi 3 anni, collezionando 55 presenze e un numero imprecisato di fischi.

  • Schelotto – M Vila

Altri 2 capolavori del ds Marco Branca furono Schelotto, centrocampista argentino arrivato dall’Atalanta e M’Vila. Del primo i molti lo ricorderanno per il goal del pareggio nel derby con il Milan nel 2013, il resto un infinitá di insufficienze e un talento mai sbocciato. Il secondo, francese classe 90, in pochi mesi colleziona 8 presenze e un biglietto di ritorno in Russia verso Kazan, dove l’Inter lo aveva acquistato appena 5 mesi prima.

  • ATTACCO
  • Pancev - Belfodil

In attacco 2 generazioni diverse a confronto ma risultati pressoché simili. Darko Pancev arriva a Milano nell’ estate del 1992, l’Inter é sicura di aver fatto il colpo e di essersi assicurata un fenomeno; d’altronde parliamo del vincitore della Scarpa d’ oro, vincitore della Coppa Campioni con la Stella Rossa di Belgrado e secondo nella classifica nel Pallone d’Oro. Il macedone parte subito alla grande con 5 goal in 2 partite ma subito dopo l’incantesimo finisce e inizia l’odissea; finisce l’anno con sole 7 presenze, cosa sia successo e’ ancora un mistero.

Altra generazione invece quella di Belfodil, quello che veniva considerato il futuro Benzema. Arriva a Milano nel 2013 insieme ad Icardi ma per lui solo 8 presenze e nessun goal in 6 mesi con una cessione nel mercato di gennaio mentre Icardi da lí in poi comincia ad affermarsi come uno dei migliori bomber in Europa.

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